Tom Ford sceglie i tessuti calabresi nell’atelier di Domenico Caruso

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By Federdat Dicembre 21, 2016 09:25

Tom Ford sceglie i tessuti calabresi nell’atelier di Domenico Caruso

Tom Ford sceglie i tessuti dell’atelier di Domenico Caruso, a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, per le sue prossime collezioni. La tradizione tessile calabrese conquista lo stilista statunitense al primo colpo: i campioni realizzati dalla storica bottega d’arte sono stati selezionati nella maison di Londra per produrre nuovi accessori moda. Tessuti a maglia continua, dello spessore di 3 millimetri con disegni di ispirazione etnica. La tecnica di tessitura è quella tradizionale.

È la stessa tecnica con cui il Maestro Caruso – e prima di lui suo padre Salvatore – da anni realizza “ozaturi a pizzulune”, “trappigne”, “n’cùllerata”, tessuti di origine greca, spagnola, francese, che hanno fatto del paese natio dell’abate Gioacchino da Fiore un centro di eccellenza per la produzione di arazzi, tappeti e tessuti artistici e d’arredamento. L’unico laboratorio al mondo capace di realizzare orditi in oro e argento, per i quali è stato costruito un apposito telaio.
A convincere l’ex direttore creativo di Gucci e di Yves Sain Laurent (personaggio eclettico, che veste con successo anche i panni del regista: ha vinto il Gran premio della giuria all’ultima edizione della mostra internazionale del cinema di Venezia con il film Animali Notturni), è stata proprio la grande esperienza e la maestria di Domenico Caruso: interpellato al telefono dai collaboratori della casa di moda londinese per dei problemi tecnici nella produzione di accessori d’abbigliamento, Caruso ha offerto tutte le soluzioni possibili. Un breve scambio di mail per definire la collaborazione e ieri, dopo l’arrivo dei campioni, l’approvazione del cda.
Una grande occasione per la bottega calabrese, ma non la prima: «In passato abbiamo fornito tessuti al Gruppo Armani – racconta Domenico Caruso – e realizzato opere per designer e artisti. Mimmo Rotella, per n esempio, ci commissionò un arazzo in pura seta raffigurante Marilyn Monroe».
All’interno del laboratorio, tessitori da tutto il mondo frequentano la storica scuola di tappeti: diretta in passato da maestri armeni, negli anni 70 è stata rilanciata dalla famiglia Caruso, proprietaria di telai risalenti al 1700. «La novità – conclude il maestro Caruso – è che fra i nostri allievi ci sono molti giovani. La tradizione è viva e il nostro mestiere ha un futuro».

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