Il Sud riparte, ma lentamente
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Timida ripartenza dell’economia del Mezzogiorno avviata già nel 2015 che, anche se in maniera più lenta, dovrebbe proseguire anche nel 2016.
Lo conferma il nuovo Check up di Confindustria e Srm (centro studi collegato al gruppo Intesa San Paolo) che, dalla prima volta dall’inizio della crisi, segna valori positivi per tutti e cinque gli indicatori utilizzati (Pil, Export, Occupazione, Imprese e Investimenti).
Tra i segnali positivi c’è il miglioramento della produttività del manifatturiero, la crescita delle imprese con circa 9mila aziende in più, gli investimenti, l’occupazione e l’affluenza dei turisti stranieri e della loro spesa.
Il problema di questa lenta risalita e che aziende e cittadini avvertono i segnali solo parzialmente, dato le profonde ferite lasciate dalla crisi degli anni passati come i 330mila occupati in meno rispetto al 2007 e la minaccia povertà di un giovane su due al sud.
Per questo, nel 2017, si invoca un cambio di passo, viste le agevolazioni previste dal piano industria 4.0 siglato dal Governo che mette sul piatto ben 85 miliardi tra fondi europei e nazionali.
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