Semaforo rosso per le infrastrutture metropolitane nel triangolo Milano-Torino-Genova
Rischio paralisi per i grandi nodi metropolitani del Nord-Ovest: Milano, Torino e Genova. Questa, in estrema sintesi, la conclusione del nuovo rapporto Oti Nord-Ovest, lo studio annuale aggiornato al gennaio 2017 sulle opere infrastrutturali necessarie al rafforzamento dell’area più sviluppata del Paese. Il rapporto Oti (Osservatorio territoriale infrastrutture) è promosso da Assolombarda-Confindustria Milano Monza e Brianza, Unione industriale di Torino e Confindustria Genova.
«Il 2016 – commenta Rosario Bifulco, vicepresidente di Assolombarda – può ritenersi un anno positivo per l’avanzamento dei grandi assi ferroviari e viari nella prospettiva di completare le tratte italiane dei corridoi europei. Ma i lavori legati ai nodi infrastrutturali metropolitani di Milano, Torino e Genova registrano ritardi, se non veri e propri blocchi. Non sciogliere queste criticità sarebbe grave non solo per il Nord-Ovest, ma per il rilancio dell’economia dell’intero Paese». Gli industriali di Milano, Torino e Genova auspicano che il 2017 possa essere l’anno della svolta per sbloccare molte delle opere ancora al palo.
Il quadro di sintesi
Per quanto riguarda i grandi assi ferroviari, il 2016 ha visto la conclusione dei lavori delle tratte Treviglio-Brescia sulla linea ad Alta velocità Milano-Verona e Andora-San Lorenzo sulla linea del Ponente Ligure. Si è poi concluso definitivamente e positivamente il complesso iter approvativo della Torino-Lione con la ratifica parlamentare che dà finalmente avvio ai lavori della sezione transfrontaliera. Proseguono secondo programma, dopo lo stallo degli anni passati, i lavori sulla Arcisate-Stabio per connettere la Svizzera all’aeroporto di Malpensa così come, nonostante l’avanzamento inferiore alle attese, quelli sul Terzo Valico dei Giovi. Al contrario permane il blocco per il completamento del raddoppio ferroviario del Ponente Ligure.
Situazione negativa si rileva sui nodi viari metropolitani: infatti, se si escludono la Tangenziale Nord di Milano e la viabilità a mare di Genova, per le quali i lavori proseguono secondo le attese, tutte le altre opere non hanno visto avanzamenti nel corso del 2016.
Analoga situazione per i nodi ferroviari metropolitani, a eccezione dell’attivazione del collegamento tra il terminal 1 e il terminal 2 di Malpensa e dell’approssimarsi del termine dei lavori del Passante ferroviario di Torino. Va meglio, ma non in maniera decisiva, per le metropolitane: ad avanzamenti inferiori alle attese, si accompagnano veri e propri stalli come nel caso della linea 1 di Milano e della linea 2 di Torino.
Il caso Milano
Nel nodo metropolitano di Milano, tra le situazioni più critiche c’è il prolungamento della linea 1 della metropolitana (M1) da Sesto Fs a Monza Bettola. Parliamo di una tratta di circa 2 chilometri, il cui costo è di 206 milioni di euro (120 per l’infrastruttura e 86 per il materiale rotabile), a cui si sono aggiunti 23 milioni di extra-costi per la variante resasi necessaria per l’innalzamento della falda e che hanno comportato lo stop ai cantieri. Per riprendere i lavori si attende la delibera del Cipe che approva la variante e gli extra costi.
Il caso Torino
A Torino la nuova linea 2 della metropolitana dovrà servire l’asse metropolitano nordest-sudovest. Ad oggi l’unica certezza pare la volontà di realizzare l’opera, ma non si possono prevedere né i tempi né la fonte delle risorse necessarie alla sua costruzione. Sempre a Torino nessuna novità da segnalare anche quest’anno sul fronte grande viabilità: opere come la tangenziale Est, la quarta corsia del tratto tangenziale esistente, il Corso Marche, il nuovo tunnel sotto il fiume Po alternativo alla tangenziale Est, per citarne solo alcune, non sono mai state tradotte in progetti cantierabili e continuano a rappresentare occasioni perse per completare la dotazione infrastrutturale necessaria a far competere Torino con le altre città europee.
Il caso Genova
Nel 2016 i lavori nel nodo ferroviario di Genova hanno registrato forti rallentamenti a causa delle difficoltà finanziarie del consorzio aggiudicatario dei lavori. Rfi ha comunque confermato l’importanza dell’opera per aumentare gli standard di qualità e regolarità del traffico ferroviario del nodo di Genova, fulcro di tutti gli spostamenti su ferro in Liguria e verso le regioni confinanti. Nel 2017 dovrebbe essere riattivata la bretella di Voltri e completato il raddoppio ferroviario di accesso al porto di Voltri.
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