Regione Liguria, piano di risparmio energetico su edifici popolari
Sostituzione delle caldaie, riqualificazione delle reti di distribuzione, coibentazione, interventi sulle perdite di carico, sui sistemi di contabilizzazione e sui serramenti esterni, in 44 palazzi di edilizia residenziale pubblica. Così la Regione Liguria punta ad abbattere le emissioni in atmosfera di oltre 3mila tonnellate di anidride carbonica l’anno, evitando il consumo di 14,5 gigawatt di energia e risparmiando 1,4 milioni di euro, con in più una decurtazione del 50% sulle bollette del gas per 3.500 famiglie che abitano gli edifici.
Il progetto, che vale 15 milioni e si chiama Enershift, ha spiegato il governatore ligure, Giovanni Toti, «è il primo di questo tipo in Italia» ed è realizzato all’interno del programma Horizon 2020 dell’Unione europea. Capofila è la Regione Liguria, che si è aggiudicata un finanziamento comunitario di oltre 950mila euro grazie al coinvolgimento dell’Agenzia regionale ligure per l’energia (Ire), delle quattro Arte (Aziende regionali territoriali per l’edilizia) liguri e dei sindacati degli inquilini.
I l bando dell’Ue prevede la riqualificazione energetica degli edifici di edilizia residenziale pubblica, utilizzando un modello finanziario che non prevede l’impiego di risorse economiche da parte dei proprietari o gestori degli edifici.
«Siamo riusciti ad aggiudicarci i finanziamenti europei – ha chiarito Toti – grazie ad un progetto innovativo dal punto di vista finanziario e ambientale, che mette insieme una serie di partner con un investimento di circa 15 milioni, che non comporterà alcun onere per la Regione Liguria, a parte il contributo previsto a valere sui fondi Por Fesr 2014-2020. Si tratta, inoltre, di una tappa fondamentale del percorso di valorizzazione delle Arte liguri, in grado di stimolare interventi necessari per rendere effettivo il diritto all’abitazione e per recuperare un patrimonio importante».
Dei 44 edifici di proprietà di Arte su cui si concentra il progetto, 27 sono nella provincia di Genova, 2 in quella di Imperia, 3 nella provincia di Savona, 12 nella provincia della Spezia. Gli interventi si baseranno su un meccanismo di autofinanziamento e saranno a costo zero per gli enti pubblici perché saranno le Esco (energy service company, società deputate a migliorare l’efficienza energetica degli edifici) che effettueranno gli investimenti e li recupereranno grazie ai risparmi energetici in bolletta.
La differenza tra la bolletta energetica pre e post intervento spetta, infatti, pro quota, alla Esco fino alla fine del periodo di pay-back previsto dal contratto che, in questo caso, sarà di 10 anni. I risparmi dovranno essere (questo sarà scritto nel bando della Regione, che verrà pubblicato a luglio) almeno del 50% rispetto ai consumi attuali, a vantaggio anche degli inquilini che vedranno diminuire il costo della bolletta del gas.
«La Regione – ha affermato l’assessore regionale all’Edilizia, Marco Scajola – ha deciso di utilizzare una forma di contratto innovativa che prevede che una parte del risparmio ottenuto sia, da subito, disponibile per gli utenti, attraverso la riduzione della bolletta energetica».
Si tratta di «un modello di finanziamento – ha proseguito Scajola – che prevede un ampio coinvolgimento del territorio e dei sindacati degli inquilini».
Dei 15 milioni di investimento per il progetto, 3,5 arriveranno dai fondi Por Fesr, 1,5 milioni dalle casse delle Arte liguri e i restanti 10 da Esco.
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