Rammarico per la sentenza di Cassazione per il processo Eternit
E’ il giorno dopo della sentenza della Cassazione che ha deciso l’annullamento per intervenuta prescrizione della sentenza di appello contro l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny nell’ambito del processo Eternit.
E’ dolore ma nessuna rassegnazione da parte dei familiari delle vittime.
Nel giugno del 2013 Schmidheiny era stato condannato nel secondo grado di giudizio a Torino a 18 anni di carcere, due in più della sentenza di primo grado, per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche negli stabilimenti italiani del gruppo, dove si lavorava amianto, materiale altamente cancerogeno.
La richiesta formulata ieri mattina dal procuratore generale di Cassazione nel corso della prima udienza dell’ultima fase del maxi-processo Eternit.
Il pg Francesco Mauro Iacoviello ha avanzato alla Corte della prima sezione penale di Cassazione la richiesta di annullamento senza rinvio di tutte le condanne, causa prescrizione di tutti i reati contestati.
In primo grado la condanna stabilita dal Tribunale di Torino era stata di 16 anni e aveva riguardato sia Stephan Schmidheiny che Louis De Cartier, il secondo imputato nel maxi-processo scomparso prima della sentenza di secondo grado.
La Cassazione dovrebbe giungere a verdetto entro la prossima settimana.