Protesta dei pendolari per gli aumenti sugli abbonamenti dell’AV

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By Federdat Gennaio 17, 2017 19:13 Updated

Protesta dei pendolari per gli aumenti sugli abbonamenti dell’AV

Una stangata sui pendolari. Così i viaggiatori della Torino-Milano hanno definito le nuove tariffe degli abbonamenti per il Frecciarossa tra il capoluogo piemontese e Milano. Ad alzare le barricate contro gli aumenti però – fino al 35% per il titolo di viaggio valido per l’intera settimana e senza limiti di orario – non sono soltanto i viaggiatori-utenti ma anche gli amministratori locali e una fetta di politica. Tanto che il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore ai Trasporti Balocco scriveranno all’ad di Ferrovie dello Stato per chiedere a Trenitalia di non attivare le nuove tariffe.

Nel frattempo, si cerca di correre ai ripari perché di fatto le armi di pressione degli amministratori locali sulle Fsi sono abbastanza limitate. L’opzione numero uno per provare a dare una mano ai pendolari potrebbero essere i regionali Fast. Dal 28 gennaio saranno attive tre coppie di treni sulla Torino-Milano, prenderanno il posto dei vecchi Frecciabianca, nel frattempo ridotti, ma dovrebbero essere più veloci – si ipotizza un quarto d’ora – e fermare a Rho Fiera. Un impegno economico per la Regione, che garantisce circa due milioni di euro per integrare i costi di servizio, una quota extra rispetto al contributo del contratto di servizio siglato con Fsi. La Giunta Chiamparino esclude invece la possibilità di riconoscere ai pendolari un bonus, sul modello di quanto già fa la Regione Emilia Romagna, ad esempio.

Anche il Comune di Torino è sceso in campo con la Giunta guidata dalla sindaca Chiara Appendino che scommette su Arenaways per trovare «una soluzione alternativa, a tariffe eque, per il servizio di trasporto pubblico su ferro tra le due città», come scrive l’amministrazione in una nota. «L’interlocuzione con Arena rail e le associazioni dei pendolari, avviata già da alcuni mesi, sta portando a ottimi risultati. La compagnia alessandrina sta infatti seriamente pensando di rientrare sul mercato acquisendo le tracce del Frecciabianca di Trenitalia, in modo tale da offrire un servizio pendolari di qualità e a un costo accessibile per i lavoratori». Si vedrà.

Trenitalia, dal canto suo, fa valere sui servizi dell’Alta velocità una logica tutta di mercato, mantenendo gli abbonamenti, sì, ma adeguandoli nel prezzo a diverse fasce e tipologie di utilizzo, «anche per venire incontro alle diverse esigenze di quanti li utilizzano e degli altri clienti non abbonati» ha sottolineato l’ad di Trenitalia Barbara Morgante. La proposta di Trenitalia infatti prevede prezzi scontati rispetto alle tariffe attuali, ad esempio, per gli abbonamenti validi dalle 9 alle 17, dal lunedì al venerdì. «L’obiettivo è offrire un servizio migliore a tutti» ha poi ricordato Morgante, aggiungendoche «l’abbonamento non può contare su contributi pubblici e deve contribuire alla sostenibilità economica del servizio offerto». Fatti due conti, nelle nuove versioni il prezzo dell’abbonamento finisce per essere equivalente al costo di 7/9 biglietti di corsa semplice a prezzo base (nella versione lunedì–venerdì dalle 9 alle 17) e di 11/14 biglietti nella versione più flessibile, valida per tutta la settimana e in tutte le fasce di orario.

La sopresa degli aumenti per gli abbonamenti dell’Alta velocità in realtà riguarda non soltanto la Torino-Milano ma tutte le tratte principali, la Roma-Napoli, la Bologna-Firenze, la Milano-Bologna, la Firenze Roma, la Milano-Reggio Emilia, la Roma-Caserta, la Milano-Firenze. Certo, i rincari più pesanti sono proprio sulla tratta più affollata, con 1.700 abbonati e un aumento del 20% se si considera un abbonamento valido dal lunedì al venerdì, del 35% se invece si sceglie la formula valida per l’intera settimana.

A inasprire gli animi, come sottolinea Leonardo Pellegrini, referente del Comitato Pendolari veloci Torino-Milano, c’è il fatto che la Torino-Milano registra di fatto l’aumento più consistente e che i viaggiatori su quella tratta hanno già subito un primo ritocco delle tariffe un anno e mezzo fa. «Un costo degli abbonamenti all’Alta velocità sostenibile – sottolinea Pellegrini – rende possibile conciliare il lavoro e la famiglia, tornare al trasporto regionale significa fare un salto indietro».

Nel frattempo il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito ha chiesto un intervento al ministro Graziano Delrio, mentre alcuni esponenti del Pd hanno presentato una interrogazione parlamentare al responsabile dei Trasporti. Il Codacons poi ha annunciato un esposto all’Autorità garante della concorrenza per chiedere una inchiesta sui rincari, per verificare la correttezza del provvedimento assunto da Trenitalia, «in particolare alla luce della posizione dominante della società nel settore dei trasporti ferroviari in Italia» sottolinea in una nota.

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