Primo centro di ricerca universitario all’interno di una conceria

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By Federdat Dicembre 21, 2016 09:25

Primo centro di ricerca universitario all’interno di una conceria

Si chiama “Under the skin” e rappresenta il primo caso in Italia di centro di ricerca universitario realizzato all’interno di un’azienda conciaria. Il progetto nasce dalla collaborazione tra JH Conceria del Chienti, storica azienda maceratese specializzata nella produzione di pellami per calzature e pelletteria, e l’università di Camerino, con l’obiettivo di realizzare un’attività di ricerca e sviluppo sul fronte della produzione di pelli metal free ed eco-attente. I ricercatori dell’ateneo camerte lavoreranno all’interno dello stabilimento di Tolentino, a stretto contatto con i tecnici dell’azienda, che hanno maturato un’esperienza ultradecennale nel settore.
«La collaborazione pubblico-privato – ha spiegato l’ad di Conceria del Chienti, Marco Luppa – darà soprattutto una risposta concreta alla necessità di formare esperti e specialisti del settore conciario, nell’ottica del ricambio generazionale, dando così continuità alla forza lavoro del comparto». «Il nostro progetto segue perfettamente le indicazioni dell’Europa – ha aggiunto il rettore di Unicam, Flavio Corradini –, che chiede ai territori di caratterizzarsi su temi specifici e di creare quelle masse critiche necessarie per essere competitivi a livello internazionale».
Il cuore del laboratorio sarà rappresentato dalla conceria, che potrà contare anche di alcune apparecchiature di cui è provvista Unicam; una condivisione di risorse umane e tecnologiche che avrà un impatto positivo sui costi a tutto vantaggio degli investimenti. Accanto alle attività dedicate alla ricerca sulla pelle nel settore della green chemistry, Conceria del Chienti metterà a disposizione una creative room, all’interno della quale le più importanti maison di moda del mondo potranno progettare le loro produzioni direttamente nelle Marche, a stretto contatto con la materia prima, la pelle.
Dal 2014, Conceria del Chienti ha una proprietà cinese (il colosso Jihua Group, che ha speso 3 milioni di euro per l’acquisizione e promesso 10 milioni di investimenti, ndr.) e un partner al 15% rappresentato dalla cooperativa dei dipendenti: un’alleanza che ha permesso all’azienda di salvarsi dal fallimento e di recuperare posizioni anche sul mercato internazionale. L’obiettivo 2016 è di sfiorare 13 mln. di fatturato, il 30% del quale sull’estero. Nei progetti presentati oggi dall’azienda conciaria, ci sono anche la certificazione dei prodotti dal punto di vista normativo e la nascita, nelle Marche, del primo master universitario in conceria, al quale hanno già aderito 16 studenti.

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