Politiche attive per il lavoro
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Le politiche attive per il lavoro rappresentano una leva fondamentale per sostenere un mercato del lavoro sempre più flessibile e dinamico e, soprattutto, per ridurre la disoccupazione. Obiettivo specifico delle politiche attive è quello di evitare che una persona rimanga a lungo intrappolata nel suo stato di disoccupazione promuovendo una tutela attiva dell’individuo nel mercato del lavoro. Lo Stato, tramite questi interventi, tende ad aiutare il soggetto a rimanere attivo e competitivo nel mondo del lavoro, creando nuova occupazione o intervenendo a scopo preventivo o curativo sulle possibili cause della disoccupazione.
Le politiche attive del lavoro intervengono sull’occupabilità di ogni singolo disoccupato, individuando i punti di debolezza, ma anche le potenzialità del lavoratore e attivano una serie di azioni per migliorare le possibilità di trovare lavoro. Si tratta, quindi, di servizi e percorsi di orientamento, di consulenza, di formazione e di accompagnamento verso esperienze che possono potenziare le competenze del lavoratore ed aprire nuove opportunità professionali.
L’articolo 18 del D.lgs. n. 150/2015 individua tra i servizi e le misure di politica attiva del lavoro le seguenti attività:
- orientamento di base, analisi delle competenze in relazione alla situazione del mercato del lavoro locale e profilazione;
- ausilio alla ricerca di una occupazione, anche mediante sessioni di gruppo;
- orientamento specialistico e individualizzato, mediante bilancio delle competenze ed analisi degli eventuali fabbisogni in termini di formazione, esperienze di lavoro o altre misure di politica attiva del lavoro, con riferimento all’adeguatezza del profilo alla domanda di lavoro espressa a livello territoriale, nazionale ed europea;
- orientamento individualizzato all’autoimpiego e tutoraggio per le fasi successive all’avvio dell’impresa;
- avviamento ad attività di formazione ai fini della qualificazione e riqualificazione professionale, dell’autoimpiego e dell’immediato inserimento lavorativo;
- accompagnamento al lavoro, anche attraverso l’utilizzo dell’assegno individuale di ricollocazione;
- promozione di esperienze lavorative ai fini di un incremento delle competenze, anche mediante lo strumento del tirocinio;
- gestione, anche in forma indiretta, di incentivi all’attività di lavoro autonomo;
- gestione di incentivi alla mobilità territoriale;
- gestione di strumenti finalizzati alla conciliazione dei tempi di lavoro con gli obblighi di cura nei confronti di minori o di soggetti non autosufficienti;
Si tratta di una gamma strutturata e complessa di servizi fortemente centrati sui bisogni della persona, sulle moderne metodologie di orientamento e sulla conoscenza del territorio.
Chi è alla ricerca di un’occupazione deve dichiarare telematicamente al portale nazionale delle politiche del lavoro (ANPAL) la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa compilando, on line, il modulo Dichiarazione di Immediata Disponibilità allo svolgimento di un’attività lavorativa (DID) e recarsi entro 30 giorni al Centro per l’impiego territorialmente competente per determinare il grado di occupabilità (profiling) e poter così individuare il percorso di inserimento o reinserimento lavorativo più idoneo.
Dopo di che l’utente sigla un Patto di Servizio Personalizzato (PSP) con il Centro per l’impiego contenente le attività finalizzate al rafforzamento delle competenze e gli interventi di tipo formativo utili in tal senso.
La finalità principale di questa procedura è l’acquisizione di quelle competenze utili per la costruzione e gestione di un percorso professionale e formativo durante tutto l’arco della vita.
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