Nuovo piano di investimenti per l’area di Taranto: 30 milioni dal Mise

Trenta milioni di euro per l’area di Taranto, all’interno di un plafond nazionale di 165, e quattro aree interessate fra Taranto e tre comuni della provincia: Crispiano, Statte e Montemesola. E’ in sintesi il progetto di riconversione e riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa di Taranto, progetto che nasce a seguito dell’accordo di programma messo in pista dal Mise prima dell’estate. Un nuovo strumento per l’area di Taranto che però riguarda le imprese e gli investimenti privati, tant’è che sono già state avanzate alla Provincia di Taranto una novantina di proposte, ed affianca il Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto relativo invece alle infrastrutture e ai progetti pubblici (oltre 800 milioni la dotazione del Contratto istituzionale). Il bando per i privati sarà gestito dall’Agenzia pubblica Invitalia, alla quale le domande andranno presentate entro il 3 febbraio prossimo.
Sul plafond complessivo dei 165 milioni, i 30 per l’area di Taranto sono compresi negli 80 del Pon umprese e competitività 2014-2020 – che riguarda anche la «mitigazione degli effetti delle transizioni industriali sugli individui e sulle imprese» – mentre il resto arriva dal Fondo crescita sostenibile.
Confindustria Taranto precisa che si tratta di «nuove opportunità di investimento per le imprese», sia italiane che straniere, e che l’adesione per le aziende che investono e partecipano al bandi consistono in «apposite agevolazioni». A tal fine, Confindustria Taranto annuncia di aver «già istituito uno sportello mirato ad accompagnare le imprese nell’iter procedurale di compilazione della manifestazione di interesse». Per Confindustria Taranto, inoltre, «con la pubblicazione dell’invito e delle modalità di accesso allo stesso, prende corpo il primo step che porterà alla definizione di un accordo di programma per Taranto, e quindi ad un complessivo iter di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi, da tempo richiesto da Confindustria ed ora finalmente messo in pista con l’invito alle aziende a presentare progettualità di investimento nell’area in questione». «Le manifestazioni di interesse – si precisa – devono riguardare iniziative imprenditoriali coerenti con gli obiettivi del progetto di riconversione, quindi finalizzate al rilancio delle attività economiche, al sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale, alla salvaguardia dei livelli occupazionali tramite l’attivazione di strumentazione agevolativa nazionale e regionale». I settori sui quali si punta sono «programmi di investimento produttivo (creazione di impresa, creazione di nuova unita da parte di impresa esistente, ampliamento o diversificazione di unita esistente; programmi di investimento per la tutela ambientale; progetti di innovazione dei processi e della organizzazione e progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale». Nell’attuazione del progetto, dice infine Confindustria Taranto, «saranno previsti meccanismi di premialità a favore dei beneficiari delle agevolazioni che prevedono di occupare lavoratori afferenti ad uno specifico bacino di riferimento».
© Riproduzione riservata