Nonostante la crisi, il 47% dei confidi ha un profilo soddisfacente
Un quinto dei confidi vigilati italiani risulterebbe «ad alto rischio». A complicare la situazione il fatto che questo gruppo di confidi rappresenta anche oltre un terzo delle garanzie erogate al sistema produttivo. Il quadro non molto tranquillizzante emerge dall’analisi effettuata da Crif Ratings e presentata in occasione del Confires, il convegno nazionale del settore a Firenze. Non tutto il quadro, però, è negativo, visto che lo stesso studio sottolinea come quasi la metà delle realtà presenti un asset quality soddisfacente. Un aspetto di non poco conto considerando che il settore ha subito fortemente le conseguenze della crisi di questi anni e, in parte, ne risente ancora.
Alla crisi si è aggiunto un altro elemento, come sottolineano gli analisti di Crif Ratings, che ha contribuito a ridisegnare il sistema dei confidi: «La nuova normativa di riferimento ha rivisto i requisiti per l’iscrizione all’Albo dei Confidi vigilati da Banca d’Italia, innalzando la soglia dimensionale a 150 milioni di euro». L’innalzamento dell’asticella ha comportato una riduzione del numero delle realtà, scese da 61 a 38. Parallelamente, questi confidi maggiori hanno visto ridursi anche le garanzie rilasciate, oggi pari a 8,3 miliardi (lo studio ha preso in esame i bilanci 2015, gli ultimi disponibili in maniera omogenea), contro i 13 miliardi del dato precedente. E in questo caso l’effetto della crisi è evidente.
Crif Ratings ha esaminato il profilo di rischio di 32 confidi, scoprendo «che un quarto dei soggetti analizzati si caratterizza per un elevato rischio finanziario e rappresenta il 34% delle garanzie rilasciate – spiega Angela Condoluci, rating specialist di Crif Ratings – il che vuol dire che spesso gli enti più rischiosi sono anche quelli con il maggior stock di finanziamenti garantiti. Allo stesso tempo – sottolinea però Condoluci – ci sono molte realtà con un profilo finanziario soddisfacente o adeguato».
Per esempio, il 47% dei confidi presenta un asset quality soddisfacente con un grado di deterioramento pari al 25%, un tasso di copertura del deteriorato pari al 44% e un grado di riassicurazione del 27%. La parte restante presenta un profilo di asset quality debole con un grado di deterioramento del 27%, un tasso di copertura del deteriorato pari al 34% e un grado riassicurazione del 16%.
Per quanto concerne la liquidità, quasi il 60% dei confidi analizzati presenta un profilo soddisfacente.
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