Modena, Bosch Rexroth Oil Control fa retromarcia: confermati tutti i lavoratori
Lo stato di agitazione resta ma si riapre la trattativa con i sindacati. Dopo l’annuncio di una pesante ristrutturazione con 130 esuberi, Bosch Rexroth Oil Control, gruppo Bosch, fa retromarcia, rivede il piano industriale e riconferma tutte le maestranze, 1.250 lavoratori. Un cambio di rotta, avvenuto dopo la dichiarazione di 10 ore di sciopero e del blocco degli straordinari da parte dei sindacati, che riporta gli uni di fronte agli altri, il 24 febbraio e il 3 marzo. Due incontri durante i quali l’azienda di Nonantola, in provincia di Modena, sarà chiamata a discutere delle esternalizzazioni delle parti di lavorazione a basso valore aggiunto e dei lavoratori con contratti di somministrazione o in staff leasing.
Nel primo caso Cgil, Cisl e Uil si presenteranno al tavolo delle trattative chiedendo di conservare le lavorazioni all’interno dell’azienda. Nel secondo caso affronteranno il tema delle stabilizzazioni, che sembravano a portata di mano con la trattiva sul contratto aziendale ma erano saltate con la presentazione del piano industriale. Secondo i sindacati un fulmine a ciel sereno. Il piano prevedeva, a fronte di una stima di crescita del fatturato 2017 che supera i 20 milioni di euro, non solo i 130 esuberi ma anche un aumento della turnazione sino a 18 turni settimanali.
Ieri i vertici di Bosch hanno ripresentato il piano industriale che non prevede più gli esuberi. Ma restano in sospeso le esternalizzazioni di quelle parti di lavorazioni che oggi rappresentano circa il 25% del fatturato, così come la questione dei precari e la richiesta di mobilità tra gli stabilimenti dell’azienda. Oltre alla fabbrica di Nonantola Bosch Rexroth Oil Control dispone infatti di due impianti produttivi a Pavullo e a Vezzano sul Crostolo, sempre nel Modenese. In tutti e tre permane il blocco degli straordinari.
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