Malpensa più vicina all’Europa
La luce in fondo al tunnel. Con l’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria di Induno (Varese), avvenuto ieri alla presenza del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il grande progetto della nuova ferrovia Arcisate-Stabio (Svizzera), ovvero tra Varese e Mendrisio e tra Lugano e Malpensa, è a un punto di svolta. Dopo i problemi, i rallentamenti, il cambio di appalto e poi la ripresa del cantiere nell’estate 2015, lo scorso anno ha visto una grande accelerazione dei lavori per recuperare il tempo perduto.
Per tutto il 2016 nel mega cantiere che si sviluppa da Induno Olona a Cantello si è lavorato giorno e notte e sia Rete ferroviaria italiana (Rfi, società del gruppo Fs Italiane) sia la Salcef, la nuova impresa di costruzioni subentrata alla Ics di Claudio Salini, hanno fatto di tutto per rispettare la tabella di marcia. Ora il traguardo finale sembra a portata di mano: i lavori della nuova linea ferroviaria tra l’Italia e la Svizzera dovrebbero essere completati entro la fine dell’estate mentre l’attivazione commerciale del nuovo collegamento, assicura l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, è fissato per dicembre 2017. La data potrebbe essere il 17 dicembre, giorno in cui è fissato il cambio di orario delle ferrovie, con l’entrata in vigore di quello invernale.
L’opera ha valenza nazionale perché consentirà di agganciare l’aeroporto di Malpensa alla rete dei grandi corridoi ferroviari transfrontalieri, in particolare alle direttrici del Sempione e del Gottardo, grazie all’interscambio ferroviario di Gallarate. La Arcisate-Stabio, sviluppandosi principalmente in territorio italiano (oltre 8 km) fino al confine con la Svizzera, collegherà Varese con il Canton Ticino e Como. La nuova ferrovia, il cui investimento è pari a 261 milioni di euro, permetterà di raggiungere Malpensa dalle città della Svizzera meridionale e centrale. A regime, sono previsti otto treni (solo passeggeri) ogni ora per i collegamenti: Mendrisio – Varese; Lugano – Malpensa; Como – Varese (via Mendrisio) e Svizzera Occidentale – Svizzera Orientale (via Gallarate).
Per Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia,«si tratta di un’opera importante per la Lombardia e per Malpensa, perché consentirà ai viaggiatori che arrivano dal Nord Europa di andare direttamente in aeroporto, che quando avrà la preclearance con gli Stati Uniti diventerà ancor più competitivo».
Preclearance significa che tutti i passeggeri diretti da Milano negli Usa effettueranno i controlli dell’Immigration già a Malpensa e all’arrivo potranno uscire dall’aeroporto evitando le code al controllo passaporti e senza ritirare il bagaglio se in transito.
Al riguardo, Malpensa è stata scelta direttamente tra gli 11 nuovi aeroporti nel mondo che potranno effettuare i controlli di preclearance. Ma torniamo alla Arcisate-Stabio. «Poche settimane fa – ricorda Maroni – abbiamo inaugurato il collegamento ferroviario tra i due terminal di Malpensa (T1-T2). Nel Patto per la Lombardia è previsto il collegamento T2-Gallarate. Quando la Arcisate-Stabio entrerà in funzione, il nostro territorio diventerà un vero hub, un punto di riferimento per il trasporto aereo per tutta l’Europa centrale».
L’abbattimento del diaframma arriva dopo una serie di blocchi e ritardi che hanno portato all’aumento del costo dei lavori e anche numerosi disagi per gli abitanti del luogo. Realizzato scavando in parallelo lato Varese e lato Stabio, il tunnel (lungo 950 metri) è costituito da un tratto centrale realizzato in galleria naturale e da due tratti laterali realizzati in galleria artificiale. «Oggi – osserva il ministro Delrio – è una festa per stare vicino ai cittadini e ai lavoratori del cantiere, che erano preoccupati per il loro posto di lavoro».
L’opera, aggiunge il ministro, rientra «in quella cura del ferro fortemente voluta e perseguita dal governo, una sfida che ci siamo dati per spostare merci e persone dalle strade alle ferrovie».
I lavori della Arcisate-Stabio hanno subito un brusco rallentamento, fino a interrompersi o a procedere in maniera molto limitata, per il ritrovamento di arsenico naturale, oltre i limiti previsti dalla normativa, nei terreni oggetto di scavo. Sono stati necessari circa tre anni (dal 2011 al 2014) per individuare i siti idonei per depositare le terre con arsenico naturale. Poi nel 2015 la ripresa delle attività.
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