L’Ilva taglia la produzione a Taranto. Al via il confronto sugli occupati

Federdat
By Federdat Febbraio 18, 2017 16:34 Updated

L’Ilva taglia la produzione a Taranto. Al via il confronto sugli occupati

L’Ilva frena la produzione dello stabilimento di Taranto. Da una marcia di circa 16mila tonnellate si è infatti passati a circa 13mila. La riduzione, si apprende da fonti sindacali, è stata fatta già da alcune settimane ma comunicata solo nelle ultime ore e mentre sta per partire al Mise lunedì prossimo il confronto tra azienda e sindacati mediato dal Governo. Sul tavolo la richiesta dell’Ilva di mettere in cassa integrazione 4.984 addetti a Taranto nel 2017.

Contesta la frenata la Fiom Cgil che dice: «Il calo della produzione è servito ad Ilva ad aumentare i numeri dei lavoratori in contratto di solidarietà». Inoltre l’Ilva, rende noto la Fiom, sta utilizzando bramme «che provengono da altri stabilimenti». Si chiede quindi un confronto sulle «scelte aziendali legate alla produzione» e si ritiene «inaccettabile che, per il raggiungimento dei volumi dichiarati in fase di apertura della procedura di cassa integrazione, si ricorra all’utilizzo di bramme provenienti da altri stabilimenti a fronte di un ridimensionamento produttivo».

Secondo fonti vicine all’azienda, però, «la mancata saturazione di alcuni impianti, tra cui il diverso percorso di marcia del Treno lamiere, ha comportato un maggior ricorso alla solidarietà per mantenerne un adeguato livello di competitività. Nonostante questo – si afferma -, l’Ilva, per tenere comunque alto il livello di saturazione degli impianti di laminazione, sta provvedendo alla lavorazione di bramme per conto terzi». L’Ilva, però, «non acquisterà queste bramme».

Da parte della Uilm si osserva che adesso l’uso della solidarietà nell’Ilva è cresciuto di un migliaio di unità, passando da 1.200-1.300 a circa 2.200 unità dal lunedì al giovedì. Il venerdì, poi, si arriva anche a 2.700-2.800 addetti in quanto si aggiungono le staff di stabilimento. Da rilevare, tuttavia, che i contratti di solidarietà sono stati sottoscritti un anno fa per 3.095 dopo un’iniziale richiesta dell’azienda di 3.519. E in vista del confronto al Mise di lunedì, il vice ministro Bellanova torna a sottolineare che «al tavolo convocato sull’Ilva e finalizzato a costruire una sintesi tra le parti, chiederò una riduzione sostanziosa e sostanziale del numero di persone coinvolte negli ammortizzatori sociali», ovvero i 4.984 lavoratori che l’Ilva vorrebbe mettere in cassa integrazione straordinaria, numero già respinto dai sindacati.

«Dopo di che, trovato l’accordo a partire da questa premessa, saranno utilizzati tutti gli strumenti disponibili ed esigibili a disposizione» evidenzia Bellanova. Nel decreto legge Mezzogiorno e coesione territoriale, il Governo, con un emendamento, ha intanto inserito 24 milioni prelevati dal ministero del Lavoro per mantenere il trattamento economico dei lavoratori Ilva temporaneamente sospesi dal ciclo produttivo allo stesso livello del 2016, ovvero il 70 per cento della retribuzione.

© Riproduzione riservata

Argomenti:
Federdat
By Federdat Febbraio 18, 2017 16:34 Updated