Le immatricolazioni di auto in Europa oltre i 15 milioni

Per il mercato europeo dell’auto – Unione europea più Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) – il 2016 si è chiuso con 15.131.719 immatricolazioni ed un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Ma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, frena eccessivi ottimismi perché il mercato mondiale dell’auto cresce a ritmi più sostenuti e dovrebbe aver fatto registrare oltre 68 milioni di immatricolazioni. «Rispetto al 2007, l’ultimo anno prima della crisi, il mercato mondiale – prosegue Quagliano – è in progresso del 34% mentre quello europeo è in flessione del 6%».
Per il solo mese di dicembre, il mercato europeo si è chiuso con 1.193.286 consegne, con un aumento limitato al 3,2%. I mercati con moneta unica sono cresciuti del 2,1%, quelli dell’Unione europea con moneta nazionale del 5,3% e i tre dell’Efta del 6,6%. Con la Gran Bretagna unico mercato in calo tra i primi 5 del Vecchio continente. Londra ha ceduto l’1,1% mentre la Germania (primo mercato) è cresciuta del 3,7%, la Francia del 5,8%, l’Italia (al quarto posto dopo la Gran Bretagna) del 13,1% e la Spagna del 9,3%.
La ripresa, comunque, è innegabile e su base annua riguarda tutti i Paesi europei con le uniche eccezioni di Olanda (-14,7%) e Svizzera (-2%). L’Italia, con un incremento del 15,8%, è il Paese che ha registrato la crescita maggiore tra i primi 5 mercati. E al secondo posto si colloca la Spagna (+10,9%). Ma, in assoluto, i mercati in più rapida crescita – sottolinea Quagliano – sono stati quelli dell’Europa centro orientale, alle prese con lo sviluppo della motorizzazione di massa. Così l’Ungheria ha aumentato le immatricolazioni del 25,1%, la Croazia del 23,5%, la Lituania del 18,9% e la Lettonia del 18,8%. Ma per tutti la crescita è a due cifre, con l’eccezione della Slovenia in progresso del 7,1%. Effetto dello sviluppo della motorizzazione così come, per Italia e Spagna (ma anche Portogallo) si tratta del recupero degli anni di crisi aggravati dall’austerità imposta dall’Unione europea.
Quanto all’andamento dei principali costruttori, Fca è il gruppo con il maggior tasso di crescita su base annua (+14,1%). Hanno fatto meglio Jaguar Land Rover e Honda, ma su numeri assoluti decisamente più ridotti. In prima posizione si conferma Volkswagen che cresce del 3,3% e vede la quota calare dal 24,8 al 24,1%. Ma dicembre il gruppo tedesco è cresciuto del 7,1%, dunque più del mercato. Seconda posizione, per l’intero 2016, per Renault che, con il 10,1% di quota, scavalca Psa che scende al 9,7%. Ford, con il 6,9%, precede Bmw che sale al 6,8%. Sesta posizione per il gruppo Opel con il 6,6%, stessa quota di Fca ma il Lingotto ha consegnato 4mila vetture in meno. Tutti i marchi di Fca sono cresciuti lo scorso anno, con Fiat a +13,6%, Jeep a +19%, Lancia a +9% e Alfa Romeo a +16,5%.
Daimler, con un incremento del 13,4%, chiude l’anno con una quota del 6,2%. Tra le asiatiche è stabile Toyota al 4,3% mentre Nissan cala dal 3,9 al 3,6%, Hyundai conferma il 3,3% e Kia sale dal 2,7 al 2,9%. Precede Volvo con l’1,9%, Mazda all’1,6%, Jaguar all’1,5%, Suzuki con l’1,3%, Honda con l’1,1% e Mitsubishi con lo 0,8%. Per quanto riguarda il solo mese di dicembre, sono in flessione Psa, Ford, Bmw, Hyundai e Mitsubishi. Mentre per Renault, Fca, Daimler, Kia e Suzuki la crescita è a due cifre.
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