La startup padovana tra le dieci al mondo “scelte” dalla Silicon Valley

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By Federdat Aprile 10, 2017 08:35 Updated

La startup padovana tra le dieci al mondo “scelte” dalla  Silicon Valley

La selezione è stata durissima: nella fase finale si sono sfidate 135 realtà di 29 Paesi diversi. Fra chi ce l’ha fatta c’è una startup padovana: si tratta di
Ez Lab – “ospitata” fin dalla sua nascita, nel 2015, dall’incubatore dell’Università di Padova Start Cube – che ha la valigia pronta per approdare nella Silicon Valley. È l’unica italiana fra le 10 ammesse per il 2017 a Thirve AgTech, l’acceleratore di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda l’agritech e lo smartfood. La California – sogno di tanti startupper – sarà la “casa” del founder Massimo Morbiato e del suo team nei prossimi mesi. L’accesso al programma di accelerazione – che durerà in totale otto settimane – è accompagnato da un investimento di 100mila dollari da parte del fondo collegato SVG Thrive Fund: 50mila cash e 50mila in servizi di mentorship a fronte di un ingresso nel capitale per una quota del 5 per cento.

Al termine di questo percorso Ez Lab potrà presentare la sua piattaforma al servizio dell’agricoltura AgriOpenData da un palcoscenico d’eccezione: il 28 e 29 giugno il Forbes AgTech Summit riunirà i maggiori player e investitori a livello mondiale nel settore, per fare il punto sulle innovazioni e sugli scenari futuri nell’agricoltura. Il progetto progetto padovano si è evoluto nel tempo, diventando al contempo piattaforma per la gestione delle aziende agricole e strumento per tracciare i prodotti e garantire la sicurezza alimentare. AgriOpenData è capace di gestire e rendere immediatamente accessibili tutte le informazioni provenienti dal campo, dai trattamenti effettuati su ciascun lotto di terreno fino alle quantità di raccolto: una novità che facilita l’assolvimento dell’obbligo di legge legato alla compilazione del registro dei trattamenti agricoli e consente al tempo stesso di certificare sostenibilità ambientale e qualità dei prodotti.

Una sorta di “cartella clinica” accessibile anche da smartphone, che consente all’agricoltore di migliorare l’efficienza ad esempio dando le informazioni e lo storico necessari a ridurre l’uso di fitofarmaci. Non solo: grazie all’applicazione della tecnologia blockchain si possono tracciare in modo sicuro tutti i passaggi della filiera dal campo allo scaffale del supermercato, con ricadute nell’ambito della sicurezza alimentare, cui già guardano con interesse alcune aziende del settore.

AgriOpenData è stata lanciata sul mercato lo scorso ottobre in occasione di Smau Milano, dove ha conseguito il premio Lamarck. Il mese successivo la startup padovana è stata selezionata per il Food Accelerator di H-Farm, cui ha partecipato con altre cinque realtà individuate fra le oltre 260 iniziali raccogliendo l’interesse di alcuni potenziali investitori.
Il prossimo 8 maggio, assieme al Cnr, sarà fra le realtà protagoniste del momento di apertura di “Seeds & Chips Global Food Innovation Summit”, uno degli appuntamenti di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda l’innovazione nell’ambito food.

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