Hyper Reality: a Udine un parco tematico che aiuta anche le aziende

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By Federdat Gennaio 4, 2017 18:51 Updated

Hyper Reality: a Udine un parco tematico che aiuta anche le aziende

È il primo parco tematico al mondo dedicato alla Hyper Reality quello aperto in provincia di Udine, a Feletto Umberto, comune di Tavagnacco: è la 3D World Arena. L’idea è della startup italiana SNR, proprietaria del marchio 3DWA, nata da Massimiliano Soresini – vulcanico programmatore informatico con alle spalle 14 anni di esperienza nel campo della robotica industriale – insieme a diversi imprenditori che hanno creduto nell’iniziativa.

3DWA, specializzata in prodotti, sistemi e servizi nell’ambito delle tecnologie interattive e immersive di realtà aumentata e realtà virtuale per scopi d’intrattenimento e concept di prodotto specifici per aziende, porta l’immaginazione nel quotidiano. Entrando nelle varie attrazioni del centro, l’ambiente generato dal computer si fonde con quello fisico. «In 3DWA, se mi avvicino a una finestra virtuale e la apro – racconta Soresini – sento lo spiffero d’aria fredda o calda che entra». Grazie a speciali sensori e attuatori, le attrazioni in Hyper Reality di 3DWA fanno muovere fisicamente gli ospiti all’interno dello spazio simulato. Si tratta di una mobilità del tutto immersiva che «consente di correre, camminare, saltare, sedersi e interagire con cose e persone. Non è un semplice video a 360°, ma un mondo virtuale a tutti gli effetti».

Le esperienze immersive disponibili in 3DWA sono diverse: «Utilizziamo da un lato simulatori classici 7D con gli occhialini e dall’altro dispositivi con visori che riproducono viaggi sulle montagne russe, voli su un deltaplano, corse automobilistiche e tragitti in canoa sul Colorado River nel Grand Canyon», spiega Soresini. Non solo: «Ci sono postazioni di 3×3 metri in cui, armati di katane, pistole o archi con frecce laser, dare battaglia ai robot, e altre postazioni di esplorazione e combattimento che sfruttano vere piattaforme mobili. Qui il giocatore, grazie a una speciale imbragatura, può camminare, correre e saltare pur rimanendo nello stesso punto».
Non mancano aree dove interagire con ciò che si ha intorno. «Pensiamo per esempio a un’abitazione coloniale di fine ‘800 o a una casa degli orrori. Una volta entrati, grazie a un visore e alla tecnologia di body tracking tipica del cinema, viviamo in completa libertà tutto ciò che vediamo. Al momento non ci sono altre strutture capaci di offrire un’esperienza simile. È come viaggiare nello spazio e nel tempo senza farlo realmente, dando però alla mente tutti gli stimoli per ricordare questi momenti come se fossero accaduti davvero. È come essere in un film, dove i protagonisti siamo noi».

Le attrazioni sono dedicate a tutte le fasce d’età: «Si va dai 14 ai 90 anni. Ci sono persone anziane che possono fare esperienze sul Colorado River, dove la canoa virtuale è in realtà un vogatore da palestra». I progetti vanno però oltre il semplice intrattenimento. «Questa tecnologia – precisa Soresini – è rivolta anche e soprattutto alle aziende che hanno bisogno di progettare edifici, processi produttivi, sistemi di manutenzione e molto altro ancora». La realtà virtuale immersiva, infatti, permette di realizzare un impianto e vedere come funziona ancor prima che sia costruito. Le applicazioni sono infinite e spaziano dal campo medico a quello architettonico, passando per la parte gestionale e produttiva.

Per questo progetto SNR ha ottenuto un finanziamento da Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia (Gruppo Intesa San Paolo), garantito dal ministero dello Sviluppo economico per una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro.

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