Gasolio, in Italia il fisco più caro di tutta la Ue

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By Federdat Febbraio 10, 2017 09:32 Updated

Gasolio, in Italia il fisco più caro di tutta la Ue

Importiamo petroliere su petroliere dall’Iraq (11,9 milioni di tonnellate), dall’Azerbaigian, dalla Russia mentre l’Italia delle procure e dei comitati Nimby fa precipitare l’utilizzo di petrolio dai giacimenti nazionali e riduce le royalty destinate all’ambiente e a finalità sociali. C’è stato però un vantaggio sul portafoglio dei consumatori. I prezzi bassi del greggio hanno consentito di risparmiare molti soldi.

L’effetto benefico sui conti delle famiglie è durato poco. L’accordo Opec per sostenere le quotazioni del greggio ha fatto salire il costo del rifornimento. Sono alcuni dei dati del 2016 e dell’inizio del 2017 censiti dall’Unione Petrolifera.

I prezzi in risalita
L’anno scorso il costo del greggio importato è stato assai contenuto, con una media del -18,5% rispetto al 2015. Per gran parte del 2016 il prezzo si è collocato attorno al -30% rispetto ai prezzi del 2015. Il greggio più conveniente è stato in febbraio (-42% contro il febbraio 2015). Ma negli ultimi mesi c’è stato un rincaro improvviso e prevedibile: nel dicembre scorso il prezzo è rincarato del +37,9% rispetto al dicembre 2015.

I rincari di gennaio
In media nel gennaio 2017 il prezzo della benzina è stato di circa 12 centesimi più alto rispetto al gennaio 2016; il prezzo del gasolio per autotrazione è stato di circa 16-17 centesimi più alto rispetto al gennaio 2016. Questi sono prezzi di mercato, escluse le accise e l’Iva. Bene i prezzi italiani del gasolio (esclusa la parte fiscale), che nel gennaio 2017 erano più bassi della media europea. La benzina invece in gennaio è stata un po’ più cara della media europea ma il divario si sta riducendo di mese in mese.

I PREZZI DELLA BENZINA
La top ten dei paesi per prezzo al consumo dal più alto al più basso. In euro (Fonte: Unione Petrolifera)

Ciò che condanna l’Italia sul prezzo finale è il prelievo fiscale sui carburanti. Tra Iva e accise, anche a inizio 2017 il peso del Fisco in Italia risulta tra i più elevati in Europa: rappresenta il 62% del prezzo finale del gasolio (il Fisco più salato d’Europa) e il 65% del prezzo finale della benzina (Italia seconda per peso fiscale dopo l’Olanda). Gli italiani ogni mese consumano fra i 2,5 e i 2,9 milioni di tonnellate di carburanti fra benzina, gasolio e Gpl per motori. Il minimo si colloca fra gennaio e febbraio (2,4 milioni di tonnellate nel gennaio 2016) e il massimo dei consumi di carburanti avviene in luglio (2,8 milioni di tonnellate nel 2016).

I PREZZI DEL GASOLIO
La top ten dei Paesi per prezzo al consumo dal più alto al più basso. In euro (Fonte: Unione Petrolifera)

Le importazioni
L’anno scorso l’Italia ha importato 60,8 milioni di tonnellate di petrolio e ha dovuto aumentare anche le importazioni di prodotti già raffinati, come benzina e gasolio. Sono stati comprati all’estero invece di essere raffinati in Italia 13,4 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi finiti (+23,9%).
Nei primi dieci mesi del 2016 le esportazioni di prodotti petroliferi, in genere raffinati negli impianti italiani, sono risalite del 6% rispetto allo stesso periodo 2015. Ma più in generale l’anno scorso lavorazioni delle raffinerie sono calate del 2,4% rispetto al 2015.
Il primo paese fornitore è stato l’Iraq con un peso del 19,5% con 11,9 milioni di tonnellate; l’Azerbaigian (8,8 milioni di tonnellate) è il 14,6% e la Russia (6,4 milioni di tonnellate) è attorno al 10,6%. Quarta fornitrice è l’Arabia, 5,7 milioni e il 9,5% del mercato. Per tipologia di petrolio importato, spicca l’Azeri Light dell’Azerbaigian seguito dal Cpc Blend dal Kazakhstan e dal russo Ural.

I PREZZI DEL GPL
La top ten dei Paesi per prezzo al consumo dal più alto al più basso. In euro (Fonte: Unione Petrolifera)

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