Fiera Milano, rinviata alla prossima settimana la decisione del Tribunale

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By Federdat Gennaio 17, 2017 14:33 Updated

Fiera Milano, rinviata alla prossima settimana la decisione del Tribunale

Nessuna decisione su Fiera Milano. Tutto rimandato a settimana prossima. Ma sicuramente non si è respirato un’aria conciliante, oggi all’udienza del Tibunale delle misure preventive, nei confronti della prima società fieristica italiana (quotata, 355 milioni di fatturato medio e 700 dipendenti). La procura milanese ha di nuovo insistito a chiedere l’amministrazione giudiziaria, sostenendo che le dimissioni del cda della scorsa settimana non siano sufficienti a cancellare l’ombra e il sospetto delle infiltrazioni della criminalità organizzata, come messo in evidenza da un’inchiesta di luglio scorso sulla partecipata Nolostand, coordinata dal pool di magistrati guidati da Ilda Boccassini.

La scelta delle dimissioni è stata definita dall’accusa «solo un’operazione vernice». Ovvero: un maquillage che non cambia la sostanza. Peraltro il cda dimissionario prosegue l’ordinaria amministrazione fino ad aprile per ratificare il bilancio. Prova, per i pm, che poco cambierà nei fatti.

Ora il giudice deciderà cosa fare. Il 26 gennaio ci sarà l’udienza e il 27 verrà emesso il decreto per eventuali misure aggiuntive, oltre a quelle già in corso (il commissariamento della Nolostand e del ramo d’ azienda di Fiera che fa capo a quest’ultima).

La preoccupazione dei vertici dell’azionista di riferimento, Fondazione fiera Milano, è che possano essere messi in discussione i prossimi otto nuovi eventi già in calendario per il 2017, che si aggiungono ai 60 medi all’anno.

FIERA MILANO IN CIFRE

Le posizioni a confronto
La vicenda giudiziaria è iniziata nel luglio 2016, con 11 custodie cautelari per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, reati tributari, falsa fatturazione, appropriazione indebita. Nel mirino del pool di magistrati guidato dal Ilda Boccassini è finito in particolare il consorzio Dominus, gestito da Giuseppe Nastasi e da Liborio Pace (quest’ultimo già imputato per associazione mafiosa con il clan dei Pietraperzia), a cui sono stati affidati i subappalti della Nolostand, controllata di Fiera Milano che si è occupata di allestimenti di alcuni padiglioni dell’Expo di Milano. A questi fatti è sequito subito il commissariamento della stessa  Nolostand. Poi a ottobre le indagini sono proseguite, con nuovi 5 indagati appartenenti alla stessa società Fiera Milano. Quindi è stato commissariato quel ramo d’azienda che fa capo alla controllata.

La procura ha continuato la sua attività e a dicembre sarebbero emersi, dagli interrogatori e da alcuni ulteriori approfondimenti, episodi di corruzione nella gestione degli appalti. In particolare alcune testimonianze avrebbero raccontato che il romeno Daniel Sovrea gestiva l’arruolamento della manovalanza (chiedendo 50 centesimi all’ora per ogni lavoratore). A fronte di questi reati la procura potrebbe ancora insistere nel chiedere l’amministrazione giudiziaria.

Diversa la posizione della difesa, secondo cui in questo ultimo capitolo delle indagini – non ancora terminate – non si parla più di infiltrazioni mafiose ma di corruzione tra privati, reato per cui non è previsto il commissariamento. Inoltre i fatti relativi all’arruolamento di operai, per cui Sovrea avrebbe intascato tre bonifici dal 2014 al 2016, non avrebbero più attualità, riferendosi ad un periodo per il quale il giudice ha già stabilito la parziale gestione controllata.

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