È made in Italy il sistema di sicurezza del Bianco

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By Federdat Gennaio 31, 2017 13:54 Updated

È made in Italy il sistema di sicurezza del Bianco

Il made in Italy svetta in tecnologia. In questo caso si tratta del sofisticato sistema di sicurezza entrato da pochi giorni in funzione al Traforo del Monte Bianco, chiudendo un percorso iniziato tragicamente il 24 marzo del 1999, con il terribile rogo nel quale morirono 39 persone. La Giordano&c software, attrezzatissima Pmi a capitale familiare di Boves, nel Cuneese (160 addetti, 30 milioni di fatturato annuo, fondata nel 1924), ha firmato uno dei più sofisticati apparati di controllo oggi esistenti in un tunnel automobilistico (in questo caso lungo 11,6 chilometri).

Il Geie (il Gruppoe europeo di interesse economico del Traforo del Monte Bianco) ha affidato la gara alla Giordano – l’investimento è di circa 4 milioni – per un lavoro che ha visto impegnato dal 2012 a oggi uno staff di circa dieci specialisti on site ogni giorno. Hanno effettuato in questi anni oltre un milione di test e formato il personale della sicurezza sia italiano sia francese.

Il sistema di supervisione si chiama Logos (l’acronimo significa Localiser Organiser et Gérer les Opérations de Sécurité, cioè localizzare organizzare e gestire le operazioni di sicurezza). E in effetti, dalla centrale di controllo, viene coordinato tutto: dalla segnaletica agli utenti per eventuali cantieri o imprevisti di qualsiasi natura alle apparecchiature di ventilazione; dai sensori di rilevamento di fumi e polveri alla gestione delle acque antincendio; dai segnali radio ai portali termografici fino alla possibilità di inìviare automaticamente telefonate di allarme a seconda degli eventi che si possono verificare.

Logos incrocia h 24 oltre 36mila dati ed è in grado di intervenire autonomamente in caso di incendio, per esempio facendo partire delle navette su monorotaia per portare fuori la gente o creando un vortice di correnti capaci di soffocare le fiamme. La Giordano ha anche ingaggiato attori e comparse – in orari di chiusura al traffico del traforo – per simulare incidenti e valutare la reazione del sistema.

«È stato un impegno notevole – spiega Luigi Giordano, quarta generazione di imprenditori in azienda, gestita con il padre Roberto e il socio Giorgio Meinardi –. Abbiamo potuto condurre in porto l’operazione “customizzando” il software di un colosso come la Wonderware della Schneider Electric, con cui abbiamo stabilito un ottimo rapporto di collaborazione. Anche per noi, che in genere realizziamo impianti elettromeccanici chiavi in mano e linee di produzione per l’industria, si è rivelato un banco di prova e di specializzazione importante. Siamo risultati vincenti ancheper la flessibilità».

Fino a giugno i tecnici dclla Giordano garantiranno assistenza h24 nei bunker di controllo posti sui versanti sia italiano sia francese. Il 13 febbraio, con una cerimonia pubblica. il sistema Logos verrà inaugurato ufficialmente e riceverà dal Rina la certificazione Sil2 (Safety Integrity Level), che in genere viene rilasciata soltanto alle centrali nucleali sipersicure. Una garanzia ulteriore per tutti gli utenti del Traforo del Bianco.

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