Contratti di sviluppo, investimenti per 350 milioni
Dieci contratti di sviluppo appena siglati per 350 milioni di euro di investimenti concentrati soprattutto al Sud (solo 5 in Campania e poi in Basilicata, Sardegna, Puglia, Sicilia e Lombardia) con aziende di punta – come Avio aereo, Garofalo, Natuzzi, Besana – nella manifattura, nell’arredo, nel turismo e nell’agroalimentare. E altri 51 contratti di sviluppo in pipeline da firmare da qui al prossimo giugno che mobiliteranno, secondo l’ambizioso calendario del ministero dello Sviluppo economico 2,5 miliardi – tra risorse private e pubbliche (il Cipe ha sbloccato in agosto quasi 1 miliardo) – beneficiando anche del restyling appena varato (si veda il Sole 24 Ore del 2 dicembre) che li rende più veloci, semplici e con una “fast track” per quelli di grandi dimensione o che declinano progetti «4.0».
I nuovi contratti di sviluppo sono infatti diventati nella nuova strategia degli incentivi appena ridisegnata dal Mise lo strumento numero uno per promuovere gli investimenti privati con un mix di agevolazioni che vanno dal finanziamento agevolato al contributo in conto interessi fino al contributo in conto impianti e a quello diretto alla spesa. E ieri in occasione della sigla di 10 contratti di sviluppo il ministro Carlo Calenda assieme all’ad di Invitalia Domenico Arcuri ne hanno ribadito l’importanza: «I nuovi contratti di sviluppo – avverte il ministro – rientrano nel più complessivo riassetto degli incentivi con il quale abbiamo ridotto le misure da 21 a 5». La razionalizzazione ha toccato soprattutto vecchie forme di agevolazione per gli investimenti produttivi, accorpate dal nuovo contratto di sviluppo, ma anche gli interventi per la creazione di nuove imprese e quelli per la ricerca e sviluppo. Ora, per il triennio 2014-2016, restano complessivamente a disposizione 2,7 miliardi di cui il 70% per le Pmi e il 75-80% per il Sud. «Sugli incentivi alle imprese – aggiunge Calenda – Invitalia sarà l’Agenzia implementativa mentre la direzione generale del ministero avrà il compito di definire linee guida e obiettivo è di monitorare i risultati».
Investimento in mln di euro (Fonte: ministero dello Sviluppo Economico; Invitalia)

I nuovi contratti di sviluppo prevedono una forte riduzione (-30%) dei tempi di valutazione delle proposte e di erogazione delle agevolazioni, passando complessivamente da 150 a 110 giorni. Un’accelerazione si chiede però anche alle aziende, che dovranno inviare la comunicazione di avvio dell’investimento al massimo entro sei mesi dalla sottoscrizione del contratto, pena la decadenza delle agevolazioni. Le proposte di contratto di sviluppo di rilevanti dimensioni prevedono poi un ruolo diretto delle amministrazioni regionali che, attraverso la stipula di specifici accordi, possono cofinanziare i progetti. In più questi grandi accordi – almeno 50 milioni di investimento, con grandi ricadute occupazioni o nel segno di industria «4.0» – avranno una corsia preferenziale e tempi di istruttoria ancora più veloci che scendono a 90 giorni . «La nostra sfida – ha spiegato Calenda – è attivare 51 contratti di sviluppo entro giugno 2017, attivando così 2,5 miliardi di investimenti in cui il governo mette 950 milioni». Di questi circa la metà dovrebbero seguire la “fast track”.
Ieri intanto sono stati siglati 10 contratti (con le vecchie regole) per 350 milioni di investimenti (196 milioni di agevolazioni) con un impatto di circa 5mila occupati. Si va dal potenziamento delle linee di produzione per Besana (12,8 milioni di investimento) all’aumento di capacità di stivaggio e l’acquisto di 3 nuove linee produttive per il pastificio Garofalo (49,5 milioni). E poi l’introduzione del «lean manufacturing» alla Natuzzi leader negli arredi (27,9 milioni) e l’ampliamento della produzione di turbine e camere di combustione per motori aeronautici di Avio Aereo di Ge (49,4 milioni) o il recupero di un villaggio turistico abbandonato da 3 anni nel comune di Pollina in Sicilia da parte di Aeroviaggi (25,6 milioni). Vale infine 32,9 milioni l’investimento per l’imbottigliamento del nuovo stabilimento “Toka” di Rionero in Vulture della Gaudianello Spa.
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