Cinque start-up dello sport finanziate dall’incubatore Wylab

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By Federdat Febbraio 7, 2017 15:40 Updated

Cinque start-up dello sport finanziate dall’incubatore Wylab

Oltre 800mila euro di investimenti complessivi, cento domande presentate da start-up sportive alla prima call for ideas lanciata nel 2016, e cinque start-up già finanziate con 25mila euro ciascuna. È il bilancio parziale del primo anno di attività di Wylab, l’incubatore d’imprese dello sport ideato e creato a Chiavari da Antonio Gozzi, imprenditore del settore siderurgico e presidente di Federacciai, nonché dell’Entella calcio.

Wylab è nato con la finalità di costituire un centro di eccellenza per lo sviluppo e la crescita di start-up attive nel settore dello sport, a elevatissima connotazione tecnologica e con un orizzonte di sviluppo internazionale.

Ma nel corso del suo primo anno di vita il centro ha allargato la sua mission, organizzando, spiega Gozzi, «una call for ideas non rivolta al settore sport»; per questo bando, prosegue Gozzi, «abbiamo ricevuto, nell’arco di due settimane, 100 proposte. Un numero che non ci saremmo mai immaginati di raggiungere. Di queste ne abbiamo già selezionate una cinquantina» e ora si proseguirà con la scrematura.

Secondo Gozzi, insomma, Wylab, anche se ancora sta lavorando in perdita (il break even è previsto il prossimo anno), «è una scommessa vinta. E non era affatto scontato che il progetto di un incubatore sportivo, nel Golfo del Tigullio, potesse avere successo. Ci confrontiamo, peraltro, con altri sette incubatori sport tech nel mondo, la maggior parte dei quali pubblici. Noi però eravamo da subito convinti di essere sulla strada giusta perché, a livello sportivo, il volume d’affari cresce ogni anno ma i modelli gestionali tecnologici sono poveri e quindi il potenziale di lavoro è altissimo».

Wylab, aggiunge l’imprenditore, sta lavorando per «per organizzare a Chiavari un evento internazionale dedicato allo sport tech, al quale inviteremo gli altri incubatori sportivi del mondo e la comunità finanziaria che investe in start-up. Lanceremo, poi, tra fine marzo e inizio aprile, la seconda call for ideas per le start-up sport tech».

Inoltre, «abbiamo concluso l’iter per diventare l’unico incubatore certificato in Liguria, anche se in Finanziaria è cambiata la legge sulla certificazione degli incubatori e quindi stiamo verificando gli ultimi passaggi».

Le cinque start-up finanziate, che fanno parte di un gruppo di undici realtà che Wylab sta supportando, «dovranno raggiungere almeno 100mila euro di capitale iniziale – ricorda Gozzi – per poter arrivare al mercato dei venture capitalist. Ma già con i 25mila euro che mettiamo noi possono rivolgersi alle banche e ottenere ulteriori finanziamenti».

Oltre a dedicarsi alle start-up, Wylab offre spazi per il co-working in una parte dell’edificio che ospita l’incubatore, il quale ha a diposizione 1.500 metri quadrati di superficie.

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