Banco-Bpm, 2.100 uscite volontarie

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By Federdat Dicembre 24, 2016 08:41 Updated

Banco-Bpm,  2.100  uscite volontarie

Il nuovo gruppo Banco Bpm, nato dalla fusione realizzata il mese scorso, comincia a prendere forma anche negli accordi sindacali. Ieri Fabi, First, Fisac, Sinfub, Ugl credito, Uilca e Unisin e la banca hanno siglato un’intesa che porta a una riduzione significativa degli organici attraverso uscite volontarie, in parte compensate da nuove assunzioni, ma anche attraverso l’avvio di un processo di integrazione tra le due compagini con focus su formazione e riqualificazione professionale. Vi sarà poi la concentrazione nelle società di servizio delle funzioni It e Back Office.

All’accordo si è arrivati in tempi ragionevolmente brevi, addirittura prima ancora che la fusione sia formalmente avviata. Questo, spiega Salvatore Poloni, chief organizational & human resources officer(che dal 1° gennaio diventerà il condirettore generale della nuova Banca), «si deve a una serie di elementi. Il primo è che i colleghi hanno cominciato a lavorare nell’ambito dei cantieri di integrazione già molti mesi fa e di settimana in settimana sono aumentati la conoscenza e l’affiatamento».

L’altro elemento, aggiunge Poloni, «è che noi abbiamo avviato il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali sin da subito e si è così instaurato un rapporto di fiducia e condivisione degli obiettivi da raggiungere». I numeri non sono tutto in questo accordo, ma certamente ne sono una parte qualificante. «Il piano d’impresa prevede 1.800 esuberi. Siamo andati oltre e abbiamo condiviso con i sindacati la possibilità di arrivare fino a 2.100 adesioni per uscite volontarie. Il Fondo può durare fino a 5 anni e arriverà a coprire tutti coloro che maturano i requisiti per il pensionamento al 31-12-2022». Le parti si sono però preoccupate anche di garantire il ricambio generazionale e proprio per questo è stato definito «di assumere 400 giovani che nell’arco del piano progressivamente entreranno in azienda prevalentemente destinati a ruoli commerciali», dice Poloni. Unitamente alle entrate e alle uscite l’accordo prevede «la riconversione del personale con piani di formazione – continua Poloni – ma è anche importante il fatto che abbiamo previsto di portare tutte le attività delle due compagini sia di back office che di information technology nell’ambito del consorzio Sgs. Con garanzia per i lavoratori che proseguono il rapporto di lavoro senza soluzioni di continuità e alle medesime condizioni». A questo punto rimane da fare un grande lavoro dal punto di vista regolamentare per dotare i lavoratori che provengono dalle due realtà di un unico contratto di secondo livello. «Occorrerà una nuova regolamentazione che dovrà essere funzionale a supportare e far crescere la nuova banca in maniera idonea al suo modello. Il credito sta vivendo una grande trasformazione e i riferimenti “classici” aiutano un po’ meno a supportare la trasformazione. Lo sforzo sarà di trovare regole e di disciplinare figure professionali che sappiano incarnare l’idea di una banca più vicina al cliente che ha un’esperienza a 360 gradi e con un’offerta h24».

«Siamo soddisfatti perché in un momento di grande difficoltà per il settore, abbiamo salvaguardato e incentivato l’occupazione ottenendo 400 nuove assunzioni e scongiurato manovre aggressive sul personale. Le intese firmate stabiliscono, inoltre, importanti garanzie per tutti i lavoratori del gruppo anche in caso di future tensioni occupazionali», sottolinea Piero Marioli, coordinatore Fabi Banco-Bpm. Punto di forza dell’accordo, dicono i responsabili di First Cisl del Gruppo Banco Popolare, Guglielmo Sarlo, e del Gruppo Banca Popolare di Milano, Patrizia Robotti «è la previsione di un ricambio generazionale a fronte delle uscite volontarie per esodo. In termini di occupazione, positivo anche l’impegno alla valorizzazione delle professionalità e sostegno delle aree geografiche di storico radicamento». Per Gabriele Poeta Paccati, segretario generale della Fisac Cgil di Milano l’accordo dimostra «la volontà di dare il battesimo al nuovo gruppo bancario all’insegna di una rinnovata tradizione di relazioni sindacali partecipate. È un accordo di prospettiva». Dopo la firma, il segretario nazionale Uilca Fulvio Furlan ha spiegato che «la riuscita di questo progetto per la Uilca deve passare in modo inequivocabile dalla valorizzazione umana e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori». Il vice segretario generale di Unisin, Gabriele Slavazza, osserva che «si è prestata massima attenzione alla valorizzazione dei territori di riferimento».

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