Aferetica, la start-up biomedicale attira investitori svizzeri e americani

La breve storia di Aferetica inizia a fine 2013, con la registrazione di un brevetto che rivoluziona il trattamento degli organi da trapiantare, che vengono puliti e tenuti e “in vita”, senza ghiaccio, fino alla sala operatoria. Nel 2014 il brevetto diventa start-up innovativa incubata dentro a un container del nascente Parco scientifico e tecnologico di Mirandola, il primo distretto biomedicale d’Europa, nella Bassa Modenese, allora semi-distrutto dal sisma. L’anno scorso il gruppo medicale svizzero Medacta l’ha valutata 5 milioni di euro e ha iniettato 500mila euro di capitali freschi. Ora gli americani di CytoSorbents Corporation l’hanno scelta come partner italiano per sviluppare l’aferesi terapeutica (ovvero la depurazione/purificazione degli organi) per malattie croniche intestinali.
In tre anni di vita e oltre un milione e mezzo di investimenti, Aferetica è diventata punto di riferimento per la comunità scientifica dei trapianti, con oltre 50 centri di ricerca nazionale e oltre 100 ricercatori che collaborano alla messa a punto di dispositivi medici all’avanguardia, che vengono poi realizzati dalla filiera biomedicale mirandolese. Un gioco di squadra tra clinica e industria, fondato su competenze e innovazione, scaturito dall’intuizione di due personaggi con 30 anni di esperienza nel distretto, Mauro Atti (ex Bellco) e Stefano Rimondi (ex Sorin e Bellco) che hanno dismesso gli abiti dei manager per tentare l’avventura imprenditoriale. «Ho iniziato lavorando qui da solo – racconta Atti – e oggi siamo in dieci, di cui 5 neolaureati in biologia e bioingegneria. Contiamo di raddoppiare nel giro di due anni. Chiuderemo il 2017 con 2,6 milioni di fatturato ma pensiamo di poter superare i 10 milioni entro il 2020».
I primi sistemi per purificare e perfondere i polmoni da trapiantare (che vengono ventilati e puliti attraverso liquidi speciali, una sorta di dialisi esterna che garantisce la salute dell’organo) sono già operativi in quattro cliniche (apripista il Molinette di Torino) , «entro fine anno puntiamo a mettere in commercio anche i dispositivi per fegato e reni», aggiunge Atti. Con il 2018 inizierà anche l’avventura oltreconfine di Aferetica, sfruttando la rete distributiva in tutto il mondo dell’azionista-partner svizzero Medacta (specializzato invece in protesi). «E un grosso contributo alla crescita arriverà dalla lettera di intenti firmata con Cyto Sorbents (piccola multinazionale quotata al Nasdaq all’avanguardia nell’immunoterapia, ndr), che ci ha scelto per sviluppare in Italia i sistemi di aferesi per la sepsi», conclude Atti.
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