Acc tratta al Mise gli esuberi e un piano di rilancio da 50,7 milioni

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By Federdat Gennaio 2, 2017 18:38 Updated

Acc tratta al Mise gli esuberi  e un piano di rilancio da 50,7 milioni

L’obiettivo è fare dello stabilimento di Mel, Belluno, «entro il 2020 il più importante insediamento produttivo in Europa di un grande gruppo indipendente nel settore dei compressori per la refrigerazione domestica». Per questo il Gruppo cinese Wanbao ha presentato al ministero dello Sviluppo economico, lo scorso 2 novembre, un Business plan 2017-2020 che prevede un impegno finanziario complessivo, per il salvataggio e il rilancio del sito, da 50,7 milioni di euro.

E sempre al Mise, entro gennaio, riprenderà il confronto sindacale all’Unità di crisi intorno al Piano che prevede 160 esuberi su una forza lavoro di 438. I primi 300 addetti erano tornati al lavoro a dicembre 2014, alla firma del contratto di acquisizione dell’azienda da parte di Wanbao; poi era seguito un piano a scaglioni di rientri (50 a maggio 2015, 50 a settembre e 55 a gennaio 2016, cui sono seguiti alcuni pensionamenti).

«Sappiamo che gestire ulteriori eccedenze sarà doloroso per una comunità già ferita dalla crisi: ma siamo impegnati a rendere l’impatto sociale il meno gravoso possibile, per poter garantire l’equilibrio organizzativo ed economico indispensabile per mantenere in sicurezza gli impianti e la più gran parte dell’occupazione loro dedicata. Siamo certi che, con ragionevolezza, sarà raggiunto l’obiettivo della continuità industriale a costi compatibili con un mercato a forte concorrenza come quello del compressore per elettrodomestico», spiega in una nota l’amministratore unico Wu Benming.

I due anni di gestione sono stati caratterizzati da «un mercato molto debole, con prezzi in drammatica caduta e concorrenti molto aggressivi. Noi stessi, di fronte al primo investimento del nostro Gruppo in Europa, abbiamo accusato qualche ritardo nel governo delle situazioni più critiche.

Tuttavia, abbiamo confermato, nei fatti e con i comportamenti industriali, la centralità strategica delle produzioni italiane nel nostro Gruppo, in virtù delle quali è a tutti gli effetti divenuto un player globale che compete per la leadership con colossi come Embraco e Jiaxipera».

E mentre chiede «un impegno corale di tutti: dei lavoratori e delle loro rappresentanze e organizzazioni sindacali, così come delle istituzioni locali, dai Comuni alla Provincia alla Regione, e delle centrali», la proprietà cinese di Acc elenca «alcuni fatti concreti: abbiamo rafforzato la funzione Ricerca & Sviluppo, portata da 7 a 16 tecnici; abbiamo introdotto il motore in alluminio, egualmente performante ma meno costoso, su tutti i nostri modelli, lanciando così una nuova versione del nostro cavallo di battaglia, il compressore Kappa; abbiamo introdotto un nuovo compressore a velocità variabile e ad alte prestazioni che diventerà in prospettiva il nostro principale prodotto, destinato ai frigoriferi di alta gamma e ad alta tecnologia. Abbiamo recuperato il rapporto commerciale con i principali produttori europei, alcuni dei quali ci avevano lasciato; e abbiamo iniziato la penetrazione in nuovi mercati e in nuove aree geografiche molto promettenti quali Russia, Iran, Far East».

Il Piano di rilancio viene definito «tanto ambizioso quanto realistico. Lo stabilimento di Mel è chiamato a recuperare una forte missione industriale. Inoltre, va sottolineato come in questa vicenda del salvataggio di un gruppo in crisi irreversibile per effetto di un importante investimento da parte di un gruppo pubblico cinese si intraveda uno snodo cruciale per la ripresa manifatturiera del Nordest e per i processi di internazionalizzazione delle sue competenze tecnologiche: una sempre più stretta alleanza e integrazione fra le competenze distintive di prodotto italiane e le strategie di sviluppo di piattaforme globali lanciate dalla Cina nel 2013 con le direttive del presidente Xi Jinping», conclude Benming.

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