6 consigli per scrivere un CV efficace
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Come si scrive un CV efficace che consenta, in primis, di ottenere un colloquio e, successivamente, il lavoro tanto ambito?
Il curriculum vitae, se compilato in modo corretto, può rappresentare il mezzo più importante per dimostrare l’integrazione e la coerenza tra il percorso formativo e le esperienze professionali, oltre che una certa consapevolezza delle proprie competenze utili ai contesti di lavoro.
Ecco alcuni consigli pratici per non fare errori.
1. Quale formato scegliere?
Sulla rete abbondano le istruzioni per la compilazione del CV e sulle strategie da utilizzare per evitare che venga scartato.
Una dei punti di partenza è il formato. L’elemento chiave del CV è sicuramente quello di mostrare le competenze acquisite dal candidato, intese empiricamente come capacità rese operative da una concreta applicazione. Ovviamente, il formato europeo si manifesta come eccessivamente schematico e impersonale per ottemperare a questa funzione.
Il consiglio, dunque, è quello di evitare questo formato (a meno che non sia espressamente richiesto) e prediligere formati più innovativi, originali anche graficamente, che siano maggiormente adatti a rappresentare la personalità del candidato.
Le nuove tecnologie permettono di andare ben oltre i limiti statici della carta, creando pagine online, video CV o utilizzando i social network per presentarsi in pochi minuti ed in modo creativo al datore di lavoro.
Questa nuova generazione di curriculum consente sicuramente di avere un certo impatto sulle aziende innovative e per posizioni in cui è richiesta una certa capacità di inventiva, ma potrebbe invece non sortire lo stesso effetto su aziende più classiche.
2. Quali dati inserire?
Generalmente si tende ad ignorare l’inserimento di una buona foto. Una foto professionale è il primo biglietto da visita che consente alla persona che valuta il curriculum di farsi una prima impressione del candidato.
In alto vanno ben evidenziati nome, cognome e tutti i contatti (indirizzo, numero di telefono ed email) nonché la data di nascita, che è importantissima, soprattutto nel caso in cui l’azienda sia interessata a stipulare qualche particolare tipologia di contratto.
La sezione successiva sarà quella relativa al percorso formativo e all’istruzione; l’ordine da seguite è dal più recente al meno recente. È importante segnalare non solo la nomenclatura del corso di studi, ma anche le materie studiate o le competenze acquisite durante gli anni scolastici.
Segue ancora la sezione relativa alle esperienze professionali; anche in questo caso si parte dalle più recenti. Le esperienze di lavoro verranno descritte indicando sia le mansioni svolte (cioè cosa si è fatto) che le competenze (cosa si è imparato a fare). Nel caso di uno studente alla ricerca della prima occupazione, si possono indicare le relazioni tra quanto si è appreso durante gli anni scolastici e il mondo del lavoro.
Infine, la sezione chiave del CV, ovvero quella delle competenze. Vanno riportate:
- le competenze professionali e tecniche;
- le competenze linguistiche;
- le competenze comunicative e relazionali;
- le competenze organizzative.
Non da sottovalutare è la sezione relativa agli interessi culturali, agli sport e alle esperienze all’estero, in quanto è in grado di fare la differenza tra una persona e l’altra e di evidenziare caratteristiche peculiari di una persona che possono colpire il selezionatore.
3. Bisogna adattare il curriculum in base alla posizione?
La stesura di un buon curriculum passa attraverso la consapevolezza di se e di cosa si vuole diventare. Pertanto, anche l’invio del cv deve essere mirato ed orientato a conseguire tale obiettivo.
Tuttavia, ogni persona è diversa ed ha esperienze diverse. E, al di là di tutto bisogna confrontarsi con il mondo esterno e con le concrete possibilità di lavoro che questo ci offre.
Per questo è importante saper discernere fra le proprie competenze ed esperienze, in modo da saper selezionare quelle più adatte da porre in evidenza di volta in volta quando si risponde ad un annuncio di lavoro.
4. Quanto bisogna essere “onesti”?
All’invio di un CV, se efficace, consegue poi un incontro ed un colloquio individuale, durante il quale bisogna saper dimostrare di possedere effettivamente le competenze indicate.
In particolar modo per le competenze linguistiche ed informatiche, dunque, è sempre meglio attenersi alla realtà e cercare di presentarsi al meglio per quelle che sono le specifiche competenze e capacità che rendono il cv unico ed efficace e possono contraddistinguere il candidato, rendendolo più ”appetibile”.
5. Il CV in inglese
Talvolta, per alcune posizioni può essere richiesta una più o meno elevata capacità linguistica, soprattutto per le aziende multinazionali; è dunque sempre opportuno avere un cv in inglese (sia in formato europass che in formato personalizzato).
È fondamentale non limitarsi a tradurre dall’italiano all’inglese, ma attenersi al modello di resume anglosassone.
Per il cv in inglese, due sono le parole chiave: SKILLS (cosa so fare, quindi quanto ho appreso) and TASKS (cosa devo fare, ovvero le mansioni che si svolgono). Quando nel cv si descrive una esperienza professionale, occorre quindi distinguere tra mansioni (le attività concrete che si svolgevano) e le competenze acquisite proprio grazie a questa attività professionale.
6. La lettera di presentazione
Corredare il proprio cv di una lettera di presentazione, che consenta al datore di valutare, oltre che le specifiche competenze del candidato, anche la motivazione e gli obiettivi professionali che si trovano alla base della propria candidatura, può rappresentare un elemento altamente discriminante fra due persone apparentemente molto simili per dati anagrafici o per percorso scolastico/professionale.
La stessa lettera può essere poi ulteriormente arricchita da qualche buona referenza, sempre corredata di indirizzo email o numero di telefono della persona, in modo che, eventualmente, il recruiter possa contattarlo
Di Seguito un esempio di CV sia in Italiano che in Inglese
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